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DECRETO ANTICRISI, ritorna lo scudo fiscale
Via libera definitivo, con modificazioni, al disegno di legge di conversione del decreto legge recante provvedimenti anticrisi, nonché proroga di termini e della partecipazione italiana a missioni internazionali (già A. C. 2561 ed ora A. S. 1724).
Sono diverse le novità introdotte nel decreto legge anticrisi nel corso dell'esame parlamentare (s. v. "Focus Legislativo n. 17"). Tra le novità di rilievo segnaliamo la reintroduzione dello "scudo fiscale", il nuovo patto di stabilità interno per gli enti locali, l'avvio della riforma delle pensioni nel pubblico impiego, gli interventi per il microcredito.
Nello specifico:
- introduzione di un aliquota dell'1% l'anno per cinque anni, di fatto il 5% a meno di prova contraria dell'interessato, sulle attività finanziarie e patrimoniali detenute almeno al 31 dicembre 2008 e rimpatriate (dai paesi extra-Ue) e rimpatriate o regolarizzate (dalla Ue e dai paesi dello spazio economico europeo con cui c'è un effettivo scambio di informazioni) a partire dal 15 ottobre prossimo e fino al 15 aprile 2010. Potranno rientrare nel beneficio anche proprietà, come immobili e yacht. A questa misura se ne sono accompagnate altre che rafforzano la lotta all'evasione come la facilitazione della possibilità di accesso ai dati della Banca d'Italia e altre autorità ed enti, quali Consob e Isvap. Infine, chi possiede più di dieci auto sarà 'segnalato' al fisco;
- fruizione della "Tremonti-ter" dal saldo 2009; per le imprese in perdita stop all'agevolazione per i beni incentivati ceduti fuori dello spazio economico europeo e la necessità che i macchinari siano nuovi. Accanto a questa è stata inserita un'agevolazione alla patrimonializzazione delle imprese: le persone fisiche che, entro sei mesi, parteciperanno fino a cinquecentomila euro ad aumenti di capitale di società si vedranno riconosciuto un abbattimento dell'utile del 3% che nell'arco di cinque anni sarà escluso dall'imponibile.
- introduzione di una mini-sanatoria per le multe elevate fino al 31 dicembre 2004;
- integrazione della disciplina vigente del Patto di stabilità interno per gli enti locali per l?anno 2009, al fine di escludere dai vincoli del Patto i pagamenti per spese in conto capitale effettuati nel corso dell?anno 2009 dagli enti locali virtuosi. La misura dei pagamenti consentiti in deroga è limitata ad un importo complessivo pari a 2.250 milioni di euro, corrispondenti agli effetti finanziari in termini di fabbisogno e di indebitamento netto delle pubbliche amministrazioni, che vengono compensati mediante il mancato utilizzo delle maggiori risorse finanziarie iscritte nel provvedimento di assestamento per il 2009;
- introduzione della "norma-ponte" sulla moratoria per i crediti bancari verso le piccole e medie imprese, attraverso una convenzione Ministero dell'Economia-Abi;
- riscrizione della tassazione delle plusvalenze sulle riserve auree lasciando l'imposta del 6%, ma inserendo il tetto dei 300 milioni e l'applicabilità a Bankitalia solo "nella misura reputata funzionale" dalla stessa e con il "parere non ostativo" della Banca centrale europea.
- equiparazione progressiva dell'età pensionabile di donne e uomini nel pubblico impiego, aumentando quella delle donne di un anno ogni due a partire dal 2010. Arriva anche la facoltà per le amministrazioni di pensionare i dipendenti pubblici al raggiungimento di 40 anni di contributi, compresi quelli figurativi. Sono esclusi professori universitari, magistrati e dirigenti medici responsabili di struttura complessa, cioè i primari.