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FISCO, lo "scudo" si allarga
Approvato, con modifiche, il disegno di legge di conversione del decreto-legge 3 agosto 2009, n. 103, recante disposizioni correttive del decreto-legge anticrisi n. 78 del 2009 (A. S. 1749).
Il provvedimento in oggetto è entrato in vigore contemporaneamente alla legge di conversione del decreto-legge 1° luglio 2009, n. 78 che va a modificare, pubblicata anch'essa nella Gazzetta ufficiale del 4 agosto 2009 (s. v. "Focus legislativo n. 21/2009"). In particolare, il testo è volto a modificare all'articolo 13-bis, in materia di rimpatrio di attività finanziarie e patrimoniali detenuti fuori del territorio dello Stato, inizialmente escludendo, dall'applicazione del c. d. "scudo fiscale", i procedimenti in corso alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto. Successivamente, con le modifiche intervenute nelle Commissioni riunite Finanze e Bilancio e convalidate dall'Assemblea del Senato, si amplia l'ambito di applicazione del "rimpatrio" dei capitali detenuti all'estero. A seguito del pagamento della sanzione del 5 per cento per il rientro o la regolarizzazione di capitali all'estero, infatti, risulteranno non punibili anche taluni reati penali fiscali e societari, fra cui il falso in bilancio. Viene inoltre anticipata al 15 dicembre la scadenza per la chiusura della sanatoria e gli intermediari incaricati delle procedure di rimpatrio e regolarizzazione sono esentati dall'obbligo di segnalazione a fini di lotta al riciclaggio. Ampliata infine la platea dei destinatari della norma che comprende anche le società partecipate o collegate all'estero.