Dettaglio Articolo Focus Legislativo
FISCO: Neutralità fiscale non per tutte le scissioni

L'Agenzia delle Entrate, con la risoluzione 150/E, è intervenuta in merito al regime fiscale da applicarsi alla scissione societaria precisando che, quest'ultima, è da ritenersi un'operazione fiscalmente neutrale a condizione che sia la società scissa sia quella beneficiaria svolgano un'attività d'impresa. Di conseguenza, la scissione di una società commerciale a favore di una semplice implica, dal punto di vista fiscale, una estromissione dei "beni d'impresa", con conseguente emersione di plusvalenze imponibili. Nello specifico, l'Amministrazione finanziaria ha chiarito che l'operazione di scissione societaria di una società in nome collettivo a favore di una semplice non è sostenuta dal principio di neutralità fiscale (articolo 173 del Tuir). Il regime di neutralità fiscale - che generalmente caratterizza le operazioni di scissione - presuppone, infatti, l'appartenenza al "regime d'impresa" di tutti i soggetti coinvolti nell'operazione, visto che la "continuità dei valori fiscalmente riconosciuti" ha significato solo quando il trasferimento dei beni avvenga nell'ambito del "mondo impresa". Tale circostanza non risulta soddisfatta nell'ipotesi di società semplice, i cui redditi - non esercitando la stessa un'attività commerciale - non sono considerati redditi d'impresa e vanno determinati con le regole previste dal Tuir per le persone fisiche. Pertanto, l'AdE ritiene che la scissione di una società commerciale a favore di una società semplice - interessando imprese "fiscalmente" non soggette al medesimo regime - implica una estromissione dei "beni d'impresa" dal regime tipico delle società commerciali.

© Copyright 2010  CNDCEC  - Piazza della Repubblica n. 59 - 00185 Roma - CF e P.Iva 09758941000 Tutti i diritti riservati Note legali  - Privacy
info@commercialisti.it  | consiglio.nazionale@pec.commercialistigov.it  | credits